«Non trincerati nell’idea che solo ciò che dici tu, e niente altro, sia giusto.
Quanti presumono di avere sempre ragione, o di possedere una lingua e un animo superiore, ebbene una volta scrutati a fondo, rivelano il loro vuoto interiore.
Anzi fa onore a uomo, per quanto saggio sia, continuare a imparare senza chiudersi nell’ostinazione.
Sai bene come lungo i torrenti gonfiati dalle piene invernali gli alberi che si piegano conservano i rami, mentre quelli che resistono finiscono divelti con tutte le radici. E parimenti il marinaio che tiene troppo tese le scotte, senza mai allentarle, fa rovesciare l’imbarcazione e si trova a navigare a ciglia capovolta.
Coraggio, arrenditi, e concedi al tuo animo un qualche cambiamento.
Se io, benché giovane, posso esprimere il mio pensiero, dirò che sarebbe stupendo se gli uomini possedessero per nascita la perfetta saggezza; altrimenti, poiché questo accade ben raramente, è buona norma imparare da chi dice il giusto»
Sofocle, Antigone,
Secondo canto intorno all'ara, antistrofe seconda, Emone